Craterellus cornucopioides (L.) Pers. Tassonomia Ordine Cantharellales Famiglia Cantharellaceae
Fungo molto caratteristico per l'aspetto morfologico a tromba, per i suoi cromatismi nerastri, per il suo crescere densamente aggregato e sub cespitoso , per il suo odore e sapore aromatico fungino.
Etimologia Derivazione mista dal latino e dal greco, Craterellus = piccola coppa e cornucopioides = a forma di cornucopia.
Cappello È la parte superiore ed interna che si prolunga per tutto il gambo, misura 3÷10(12) cm e ricorda una cornucopia o una trombetta, molto svasata in alto e con il margine arrotolato; la colorazione è inizialmente scura, nero-bluastra con presenza di piccole squamette che si evidenziano maggiormente da adulto quando la pigmentazione schiarisce apparendo grigio-brunastra. La zona fertile o imenio si presenta nella parte inferiore ed esterna ed è liscia con rugosità verticali; il colore è da grigio-cenere a grigio-bluastro, tendente a schiarire maggiormente anche per le spore che sono bianche.
Gambo 2÷5(6) cm, risulta quasi inesistente, inglobato nel cappello ed è fibroso.
Carne La consistenza è sottile ed elastica, color grigio-nerastro, da giovane con delicato odore di frutta ma, con l'invecchiamento, ricorda la cantina o il tartufo; il sapore è gradevole, un po' dolciastro.
Habitat Comunissimo nelle faggete e nei boschi di altre latifoglie( querce, sugheri ), poco frequente sotto aghifoglia. A volte condivide lo stesso ambiente con il Craterellus cinereus.
Commestibilità e tossicità C. cornucopioides è un ottimo commestibile, molto ricercato, anche se non tutti gradiscono un piatto ingrigito o addirittura annerito da questi funghi; essiccato ha una ottima resa.
Osservazioni Talvolta si incontrano zone del bosco dove è praticamente impossibile procedere senza calpestare questi funghetti che quasi sempre crescono in gruppi molto numerosi.
Somiglianze e varietà Piuttosto simile per struttura e colorazione è Cantharellus cinereus, buon commestibile, che presenta un cappello grigio più o meno scuro, ma con tonalità brunastre; la superficie è un po' fibrillosa, soprattutto verso il margine, che appare ben revoluto e marcatamente ondulato; l'imenio di questo fungo è caratterizzato da pliche venose molto ramificate, dette anastomosi, e scambiate da molti per lamelle; il colore è grigio cenere e schiarisce a maturazione, a causa della sporata bianca. Il gambo è ben distinto e pieno ma, crescendo, si forma al centro di esso un sottile condotto che talvolta arriva fino al centro del cappello. La carne è nerastra, sottile ed elastica, con un evidente odore fruttato e sapore gradevole. Cresce numeroso soprattutto nei castagneti umidi e viene raccolto e consumato spesso scambiandolo per le più famose "Trombette". Altro fungo somigliante a C. cornucopioides è Færberia carbonaria, commestibile, somigliante ad un Cantharellus ed infatti, in un passato lontano, veniva chiamato Cantharellus carbonarius; cresce su residui carboniosi, talvolta nel muschio e presenta un cappello più piccolo, convesso, imbutiforme, con orlo ondulato di colore grigio-brunastro ed imenio costituito da vere lamelle.
Curiosità Il nome "Trombette dei morti" non è dovuto al colore nero, ma al fatto che si sviluppa attorno al 2 novembre, ricorrenza dei defunti. Non confonderlo con Cantharellus cinereus e Færberia carbonaria (già Geopetalum carbonarium e Cantharellus carbonarius), comunque commestibili più o meno buoni.
GENNARO DI CELLO - MICOLOGO
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